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Tumulati i resti di Ettore Zapparoli nel cimitero di Chiesa Vecchia
I resti di Ettore Zapparoli sono stati tumulati sabato 14 giugno nel cimitero di Chiesa Vecchia, alle 16.30, con l’intervento dei parenti dell’alpinista e del Coro Monte Rosa che ha accompagnato la cerimonia.
Erano presenti anche i rappresentanti del CAI di Mantova (città alla quale l’alpinista era molto legato), fra cui il prof. Ledo Stefanini che ha tenuto la commemorazione ufficiale unitamente a Irene Affertranger che ha parlato a nome del Gruppo Italiano Scrittori di montagna. La cerimonia, organizzata dal CAI Macugnaga e dal Comune, ha registrato una numerosa presenza di alpinisti ed è stata introdotta dal saluto del sindaco Giovanna Boldini.
Ettore Zapparoli, alpinista, scrittore e musicista, era scomparso sul Rosa nell’agosto del 1951 durante un’ascensione solitaria e nonostante le ricerche, subito intraprese, non fu mai ritrovato. Qualche anno fa alcuni resti ossei furono rinvenuti sl ghiacciaio da Walter Berardi, ma non fu possibile accertarne l’attribuzione. Lo scorso settembre, in prossimità del Belvedere, sono venuti alla luce un femore, alcune costole, un dito e dei brandelli di abiti. Si era subito ipotizzato che fossero appartenuti a Zapparoli. Un nuovo reperto (la calotta cranica) è stato ritrovato il 1. novembre durante un’escursione del CAI Macugnaga e del Soccorso alpino, effettuata per commemorare i caduti del Monte Rosa.
Il successivo esame del dna, deciso dai parenti ed effettuato dal laboratorio Genetics di Bologna, ha confermato che si trattava dei resti a Zapparoli. Il luogo del ritrovamento è distante circa tre chilometri dalla zona della scomparsa: questo dunque il percorso effettuato dal suo corpo in 56 anni, trasportato dal ghiacciaio. La tumulazione è stata effettuata nel cimitero di Chiesa Vecchia, sotto il portichetto dove una lapide ricorda i soci defunti del Gruppo italiano scrittori di montagna, del quale Zapparoli era membro.