Ci sembra doveroso pubblicare la lettera del Socio Antonini in risposta alle osservazioni del presidente:
Ringrazio Teresio per le precisazioni date, e di seguito vorrei chiarire meglio per non essere frainteso:
1) Sull’impegno delle persone del Consiglio Direttivo penso (e spero) che nessuno ed in alcun modo abbia nulla da eccepire, anzi ..! Il mio invito “al colpo di schiena” stà appunto li: non possiamo più basarci solo sul volontariato per attività critiche come quella della gestione dei sentieri, esponendo le persone che cercano di tappare le falle a facili critiche, ma avere il CAI una capacità di “appalto” ben organizzata.
2) Per chi va in montagna l’equazione SENTIERI=CAI è spontanea, e quando arriva in un nuovo posto e trova qualche anomalia il primo pensiero va dritto al CAI; ecco perché se come CAI Macugnaga devo prendermi le critiche vorrei essere anche in grado di gestire la situazione. Traduzione: in una situazione confusa, tutte le attività dei sentieri devono fare capo al CAI che con competenza e pianificazione gestisce enti, volontari e attività. Quanto detto da Teresio al punto 4 è chiarissimo ed il punto 8 vien da sé.
3) Per quanto detto sopra, sul punto delle quote non sono molto d’accordo. E’ vero che esiste un debito sul Rifugio al Moro, ma se la quota extra non può essere versata come quota, facciamo una sottoscrizione interna in occasione delle festività, ma non posso pensare di arrivare ad agosto del 2010 e trovare le stesse circostanze incontrate quest’anno in una sola escursione su un sentiero di nostra responsabilità, che vado brevemente ad elencare.
- Alla fine del ghiacciaio del belvedere incontro due persone che vogliono salire al Belloni ma non sanno dove andare (l’effetto valanga lì è ben visibile). Gli dico di venirmi dietro e gli insegno il trucchetto di prendere sempre come riferimento il pietrone in fondo…. Una volta arrivati nei pressi vediamo sentiero e segni rossi.
- Verso la baita Pala era stato messo un solo asse e per di più pericolante, non proprio indicato per tutti i generi di turisti frequentanti il sentiero naturalistico. Suggerito ad un gruppo di olandesi che non volevano passare di scendere basso e risalire.
- Il sentiero franato nella gola di Roffel. Personalmente l’ho trovato un pelo esposto ed avrei messo un cordino volante (cosa che ho subito fatto presente). Per aiutare 4 persone in difficoltà ho tirato fuori un pezzo di corda e li ho fatti passare.
Se poi vogliamo allargare il discorso al versante Rosareccio/Battisti di come andrebbe valorizzato e “venduto” ….
4) Sul sentieri del tour nulla da eccepire, quest’anno ho fatto il Turlo in entrambi i sensi e la gente che ho incontrato è rimasta incanta dalle bellezze della Quarazza (il tempo bello ha fatto il resto ..).
5) Vero tutto quello detto su Alagna, vero anche per mia testimonianza diretta che 27 anni fa erano messi peggio di Macugnaga … e le cose che tutti gli addetti ai lavori che ho incontrato tra il 17 ed il 22 agosto mi dicevano erano: ...Beati voi che a Macu avete quei panorami incredibili, li avessimo noi ..Di al Teresio di venirci a trovare e che non si dimentiche di noi .
6) Io mi metto tra i “soci brontoloni” che per impegni a valle dedica poco tempo al CAI di appartenenza, ma che al CAI vuole bene e ha stima delle persone che dedicano il loro tempo a farlo funzionare, ed è per questo che penso che i tanti iscritti/brontoloni/non praticanti sarebbero ben contenti di vedere un CAI più aggressivo all’interno della comunità e destinare fondi extra alla manutenzione dei NOSTRI sentieri. Noi, CAI Macugnaga, abbiamo due cose che tutte le persone che capiscono di montagna ci invidiano:
a) Il Monte Rosa
b) Teresio Valsesia
Facciamole fruttare a prescindere da tutto quello che ci gira intorno !
Ringraziando per l’attenzione, cordialmente saluto
Agostino Antonini