Realizzato nel 1999 dagli "Amici della Valle Moriana" di Pestarena in collaborazione con il C.A.I. Macugnaga recuperando una settecentesca baita dell'alpeggio, è posto quasi al centro della parte superiore della valle, in uno scenario selvaggio dominato dal silenzio.
Rifugio non custodito, sempre aperto, attrezzato con stufa a legna. Dispone di 9 Posti letto.
Accessi
B29
Da Pestarena di Macugnaga in 2h. 30 min. Su sentiero (E), ci si inoltra nella selvaggia val Moriana, da tempo abbandonata. Dopo 45 min. di cammino si raggiunge l’Alpetto, luogo utilizzato un tempo per scopi minerari ed ora abbandonato. Successivamente si attraversa il rio Moriana e si prosegue attraverso un bosco sempre più rado, raggiungendo il rifugio Amici della Valle Moriana.
In quest’ultimo tratto si costeggia un imponente larice, sul quale è apposta una croce a ricordo di un caduto (Larice della Croce). Sulla seconda parte dell’itinerario, occorre prestare attenzione, e in caso rinunciare a proseguire, per i numerosi torrenti e rigagnoli che, con le piogge, possono ingrossarsi precludendo il ritorno a valle.
Ascensioni
B29
Si può proseguire su tale itinerario, che consente di raggiungere in 2h. dal rifugio, su traccia poco visibile (EE), il passo della Moriana, dal quale si può:
- Scendere direttamente a Carcoforo con l'itinerario 119 e 121.
- Proseguire sulla cresta (EE) che permette di raggiungere il passo della Miniera e il Palone del Badile. Dal passo della Miniera si può scegliere se scendere in valle Quarazza (Sentiero C. Genoni B33) o scendere a Carcoforo (Sentiero C. Genoni 117).
Dalle cronache dell’inaugurazione rileviamo quanto detto da Cecco:
“Dopo la violenta pioggia di ieri che ha lasciato i segni in molti di noi; ma escursionisti bagnati, escursionisti fortunati. Per noi questo è un traguardo storico e molto ambito. Voglio ringraziare tre persone in particolare. Roberto Marone, presidente del CAI, che ha accolto con entusiasmo la nostra proposta. Maria Sandretti, che ci ha concesso la possibilità di costruire questo rifugio sui resti dell’antica preesistente baita. Don Maurizio Midali per essere oggi quassù con noi a celebrare la Santa Messa in ricordo di chi qui ha svolto lavori umili e faticosi e di chi ha sempre amato questa vallata dal sapore aspro ma intensamente genuino”.