Dopo la scomparsa di Walter Bonatti, Giuseppe Oberto è l’ultimo superstite della spedizione al Gasherbrum IV, organizzata dal CAI nel 1958 e considerata una delle imprese più importanti della storia dell’alpinismo extraeuropeo. Un libro di fresca pubblicazione la ripercorre, insieme a tutta la vita di Giuseppe Oberto, che ha compiuto 88 anni proprio il giorno della morte di Bonatti.
La monografia su Oberto è un doveroso omaggio a un grande alpinista, realizzato da un gruppo di amici, coordinati dal prof. Luigi Zanzi e da Beba Schranz. Nelle 150 pagine rivivono le sue ascensioni, compiute sul Rosa, su altre cime alpine e nel lontano Karakorum, raccontate con la semplicità e la riservatezza che hanno sempre contraddistinto questo "walser, guida alpina". Caso unico: era stato insignito del brevetto senza dover sostenere il consueto esame. Infatti, benché giovanissimo, il suo curriculum attestava da solo la capacità di svolgere la difficile professione.
Dalle pagine del libro emergono la sue eccezionali qualità tecniche e umane, forgiate da una vita dura, fatta di sacrifici e di lavoro, tutta dedicata alla montagna e alla famiglia. Un’esistenza modulata severamente sui valori delle popolazioni walser. Un esempio del passato che deve essere di insegnamento anche per il futuro e che quindi viene proposto soprattutto ai giovani.